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Arie: Don Platone mi dicea

aus der Oper: Don Chisciotte della Mancia, II. Akt, 1. Szene
Komponist: Florian Leopold Gassmann (1729-1774)
Jahr der Wiener Aufführung: 1771

Textincipit: Don Platone mi dicea


Car. Don Platone, mi dicea,
E’ la fiamma del mio cor.
E nel volto s’accendea
D’un amabile rossor.
Pla. Oh che gusto! che contento
Prendi, segui.
Car. Ah, soggiungea,
Sol per lui languir mi sento;
E il discorso interrompea
Con un languido sospir.
Pla. Oh che gioja! tira avanti.
Car. Nò, nò; basta.
Pla. Ecco contanti.
Car. Poi dicea, che spera il frutto
Del suo Amor, del suo patir.
Pla. Prendi. Oh cara! Prendi tutto
Questo è un gusto da morir.
Car. (Già la borsa se n’è ita.
Non sò più quel che mi dir.)
Pla. E così? Così ferita
Così signora.
Car. Chi mi chiama? vengo presto
Torneremo per il resto,
Non ho tempo di finir.
Pla. Or che voto è già il borsello
M’ha piantato nel più bello
Io non sò cosa capir.
Capisco ben però
Che un soldo più non ho.



Anmerkung:

Ersetzt die Arie der Cardolella "Son morta speduta". Libretto Wien 1771: Die mit * gekennzeichneten Arien sowie der gesamte 3. Akt sind von Gassmann.




Libretti:
- Don Chisciotte della Mancia (1771), S. 29
(A-Wst A 23491, in: Stadtbibliothek (A-Wst), Wien, Österreich)

Sänger:
- Rolle: Don Platone
- Rolle: Cardolella

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