[Rec.] Mad. Sarete al fin contenta, Berenice gentile
Di quanto vostra zia un dì promisse,
Ora che siete sposata a Filiberto
Goderete la quiete, e libertà
Col vostro sposo, in pace e sanità.
Ber. Adorata mia zia oh quanto mai
Vi son tenuta delle finezze usate
A me vostra nipote, e vi assicuro
Che mai mi scorderò di tanto onore,
E memore sarò, del vostro amore.
D. Fab. Viva Madama, e Berenice ancora:
E quando che alla villa andrete tosto,
Verrò mangiar la zuppa con l'arrosto.
Lucr. Io verrò con Madama.
Sand. Ed io cosa farò?
Lucr. Nol sapete? or or vi sposerò.
Sand. E‘ ver: più non pensavo a maritarmi;
Ma solo da divertirmi, ed a spassarmi.
Mad. E voi signor Giacinto cosa farete solo?
Giac. Solo non sono mai: io godo il Mondo,
Vado di qua, di là, osservo, e vedo
Tutto quel che si puole:
Canto, mi divertisco ogni momento
Per levarmi dal cor qualche tormento.
Mad. Meglio di tutti voi pensate in vero;
E se potessi, anch'io farei lo stesso,
Ma son legata, e non m'è mai permesso.
D. Fab. Via stiamo allegramente;
Lucr. Viva la sposa.
Tutti. Viva Madama ancora.
Mad. Grazie, grazie signori.
Ber. Già che di questi ononi
Mi trovo favorita da Madama;
Voglio che ci spassiamo,
E tutti unitamente,
Facciam conversazione
Con amor, con piacer, con società:
E si diverta ognun con libertà.

CORO
Tutti. Libertà libertà:
Cara cara libertà.
Bel godere, bel piacere,
Che diletto al cor mi dà.
Libertà, libertà: