[Rec. acc.] Perche madre natura
Contro di me sempre rivolta all'ira,
Fin' or mi lasci in sì meschino stato;
Che non v'è alcun di me più sfortunato,
Più non vale il parlar, ne l'accortezza,
Non vale la destrezza.
Su via mio cuore...adagio...ah sì t'intendo
Lo vedo, ed è così:
Purche Brigida m'ami io non dispero,
E sfido a farmi torto il mondo intero.
Se mi amate da ver, vi compaticsco;
Ma pure anche stupisco
Come non cadan tutte nel mirarmi:
Anzi vuò figurarmi,
Che il mio bene stia lì, le vado inante
Col passo alla francesce
Con vezzo, e leggiadria:
Sciolgo il soave accento,
Rido: ah s'ella non sviene è un gran portento.

[Aria] Cara, quest'occhi miei
Appena àn visto lei
Standole così appresso
M'ànno destato amor.
Ohimè che sviene adesso
Tenetela, reggetela:
Come le batte il cor!
Quei cari occhietti tenere
Bellissima mia Venere
Deh rivolgete a me.
Ohimè che adesso muore
Come le batte il cor!
E´ morta per mia fè.
Vedete, donne care,
S'è ver quel che dic'io,
A un detto, a un sguardo mio,
Tutte le donne svengono,