Asdr. Ah non rammenti, oh Dio
Quanto t’ho sempre amato;
Che fosti l’idol mio,
Che mi giurasti fe.
Gian. Si ma rammento ancora
Che mi scacciasti, ingrato,
E’ che giungesti allora
A sospettar dime (sic).
Asdr. Fu colpa sol d’amore,
Giannetta mia, perdono.
Gian. Ho già cambiato il core,
Or quella più non sono.
Asdr. (Ah questo è il colpo estremo
Più speme oh dio non v’è.)
Gian. (Finger vorrei, ma gemmo
Tremo da capo à piè.)
Asdr. Alla guerra io me n’andrò.
Gian. Buon viaggio, mio padrone.
Asdr. D’una bomba, o d’un cannone
Io la vittima sarò.
Gian. Ma perchè?
Asdr. Perchè mi moro.
(Ho perduto il bon (sic) che adoro,
E’ più vivere non so.)
Gian. (Ah non sa ch’è il mio tesoro,
E’ che ognor l’adorerò.)
Ah caro Asdrubale.
Asdr. Stelle! che sento.
Gian. Non so più fingere
Asdr. Oh che contento!
a 2. Eccovi o caro/cara
La mano è il cuor.
Oh Dio! Che giubbilo!
Che gioja è questa!
Che bella festa!
Che dolce amor!