Smorto in volto, ed avvilito
Già lo vedo per Città;
Chi l’accenna con il dito:
Chi lo chiama scimunito:
Chi de’ calci ancor gli dà.
Si risente il meschinello,
Ma gli ride ognuno in faccia:
Urla, smania, Il crin si straccia;
Questo, e quel sempre più ride.
Ei straziar si sente il core,
E di rabbia, e di furore
Che risolvere non sà!
L’estro accendasi, e si vada
Presto a far la gran vendetta.
Non s’aspettaIl fiero pazzo
Tal rossor, tanto strapazzo;
Ma chi son imparetà (sic).