[Rec. acc.] So ben io quel che dico.

Così sul Foro antico
Sedeva il Dittatore
Cò Fasci, e col Littore
Sedeva, giudicava
Puniva Sentenziava
Allo sfratto, alla forca, alla berlina
Un banci di Villani
Di Tribuni, d'Edili, e mangiapani.
Della famosa istoria
Io so tutte a memoria
Imprese, e cortesie:
E l'alte solennissime pazzie.
Ma che? ... Sogno? ... o son desto?
Che strepito è mai questo?
Che voci, che armonia? Che cosa è strato?
Piccola bagattella! Ecco il Senato.
Ecco qui Giunio Bruto
Vestito di Velluto.
Ecco Publio Valerio
Famoso dilettante di Salterio.
Ecco il Signor Metello,
Che vien accompagnato
Dal Signor Muzio Scevola abbronzato.
Ecco Giunio Camilo
Famoso per il trillo.
Ben venga Orazio Flacco
Ma sarà forse stracco,
S'accomodi un tantino.
Ecco qui Collatino
Con tutta la Famiglia.
Ohime, che folla è questa!
Già mi gira la testa, e mi confono.
Che si chiede da me? V'è tutto il Mondo.

[Aria] Veggo già dá Sette Colli
Cento nobili Romani,
Che mi fanno i baciamani,
E mi vogliono abbracciar.
Oh che moto m? [sic] fa il Sangue
Nel veder, tanti parenti!
Mio Padron Sior Fabio Massimo,
Servitor, Sior Marco Agrippa.
Padron mio ben arrivato
Signor Quinto Cincinnato.
Servitor Signor Calligola
Badi bene, che si scivola
Che bisbiglio, che si sente!
Cos'è stato? quanta gente!
Che volete? Oh questa è bella!
Servitor Signor Flamminio,
Mio padroa [sic] Signor Tarquinio
E Lucrezia poverella