[Duetto]
Isab. Ah che pur troppo è vero

Pazza mi rende amore
Sento mancarmi il core,
Sento tremarmi il piè.
Pier. Caspita il Caso è brutto,
Altro che mal di testa,
Dite che istoria è questa,
E che rimedio c'è.
Isab. Senti son fredda, fredda
Pier. E pur fa caldo assai.
Isab. Se lo provasti mai.
Pier. Cosa son questi guai.
Isab. Abbi pietà di me.
Pier. In non intendo affè.
Isab. Senti, che il Cor mi palpita
Par che dal petto m'esca.
Pier. Vado a trovar il medico.
Corro per l'acqua fresca.
Isab. Sentimi, oh Dio.
Pier. Perché.
Isab. Tu solo mio bene
Puoi darmi ristoro,
Per te sono in pene,
Non vedi ch'io moro,
Ch'io manco per te.
Pier. (Adesso ho capito,
E' un mal alla moda,
Ma questo partito,
Un altro si goda,
Non serve per me.)
Isab. Ingrato Villano,
Cosi mi ricusi?
Il Cuore la mano,
Io t'offro, e n'abbusi,
Mi sprezzi così?
Ah vattene al Diavolo,
Ch'ho in sen tanta collera,
Che gli occhi, il mostaccio,
Ti cavo, ti straccio,
Se resti più qui.
Pier. Perdoni Signora,
Ma sa che ho promesso,
Giannina m'adora,
Ne credo permesso,
Tradirla così.
Non gridi, non s'alteri,
(Che occhi, che furia!
Ha il diavolo adosso.
Saltato ho un bel fosso,
Se scappo di qui).
Isab. Senti.
Pier. Padrona mia.
Isab. Accetti si, o nò.
Pier. Mi lasci un po' riflettere.
E poi risolverò.
Isab. Vattene alla malora.
Pier. Oh che giornata scura.
Isab. La rabbia mi divora.
Pier. Io tremo di paura.
A 2
Mi si fa bujo agli occhi,
Mi tremano i ginocchi,
Dove mi sia non so.